“Isteria collettiva dell’abuso sessuale ” a cura di Francesca Ricca
Quattroventi – settembre 2013
L’“abuso”, come la stregoneria e gli untori del ‘400 – ‘600, costituisce un fenomeno con forti radici ideologiche e religiose ed una massiccia diffusione tramite credenze trasmesse di bocca in bocca e con i media. Le false accuse di abuso e i relativi devastanti processi superano di gran lunga per numero i processi alle streghe e, salvo per la pena di morte, hanno fatto certamente molte più vittime dei processi inquisitoriali.
I processi per “abusi” hanno colpito massicciamente anche i paesi di common law che furono viceversa risparmiati dalle grandi cacce alle streghe salvo pochi episodi come quello di Salem (1692) cui è dedicata questa monografia comparatista. Ogni anno in Inghilterra circa 120.000 genitori sperimentano l’orrore di subire false accuse di abusi nei confronti dei propri figli cioè in un solo anno in Inghilterra ci sono più procedimenti per abusi intrafamiliari (comunemente falsi tra l’80% e il 90% dei casi se in corso di divorzio) che processi per stregoneria in Europa durante tre secoli. Gli abusi sono anche divenuti una potente “arma di distrazione di massa” che rende agevole dimenticare i pesanti effetti sull’infanzia dei cambiamenti economici e politici nei paesi occidentali ove attualmente circa un terzo dei bambini è a rischio di povertà, mentre il lavoro infantile viene vieppiù considerato quasi un aiuto umanitario dai nuovi “protettori dei bambini”. La creazione di leggi ad hoc e di un apparato burocratico specifico ha creato i presupposti per il reclutamento nel sistema dei cosiddetti “abusologi”: uno stuolo di operatori sottoccupati che hanno consolidato il sistema e lo difendono perchè da esso dipende il loro sostentamento. Tra i cambiamenti a cascata indotti vi è il diffondersi dell’inversione oggettiva dell’onere della prova nei processi per abusi che segna una grave regressione giuridica e la nascita di un “microsistema processuale” ove i fondamentali principi del Diritto sono ignorati o appannati.
Prevenire l’abuso sessuale
Franco Angeli – luglio 2012
Nel corso degli ultimi dieci anni sempre più spesso sono stati distribuiti tra gli operatori a contatto con minori Linee guida per riconoscere e prevenire gli abusi. Parallelamente sono stati attivati nelle scuole corsi di prevenzione dell’abuso in alcuni casi in assenza totale di corsi di educazione sessuale curriculari, così che l’unica sessualità di cui sentono parlare i bambini a scuola è quella deviata degli abusi.
Il volume presenta un’analisi dettagliata sia delle Linee guida prodotte da enti pubblici sia dei Corsi antiabuso tenuti nelle scuole, mostrandone l’inefficacia in alcuni casi (sino agli episodi di false accuse a personale scolastico o parascolastico). Viene inoltre analizzata la visione distorta della sessualità trasmessa ai minori tramite alcuni di questi interventi e sono presentati dati scientifici sulle condotte sessuali normali e patologiche del bambino nella varie fasce d’età e smentiti molti pregiudizi diffusi dai media.
Gli autori propongono infine l’insegnamento e la pratica delle arti marziali per i bambini, come attività volta non solo a giovare alla salute e alla forma fisica, ma anche come insegnamento di un miglior autocontrollo e capacità di autodifesa, prevenendo così molte forme di bullismo e altre deviazioni del comportamento infantile, oltre che seduzioni improprie e tentativi di abuso.
Autori: Francesca Ricca, Marco Casonato
Psicoterapia anno 11 n. 36-37 – Capitolo: Le condotte sessuali infantili nei campioni normativi
Quattroventi – giugno 2013
Autori: Francesca Ricca, Alessandro Pedrazzi
Profili Criminali e Psicopatologici del Reo
Maggioli editore – maggio 2014
Ho trattato il XXI capitolo: “omicidi seriali al femminile”.
Autori: Francesca Ricca, Avv. Maria Sabina Lembo